Tommaso Ponzi, meglio conosciuto come Tom Ponzi, nasce a Pola il 25 settembre 1921 e si spegne a Busto Arsizio il 9 maggio 1997. Tom Ponzi è stato, ed è tutt’ora, sinonimo di investigazioni, ma Tom non è stato un semplice investigatore privato, bensì un personaggio pubblico, un attore, uno sportivo, un editore e soprattutto un eroe.
Perché un’eroe? Perché nel 1956, intervenne nella scuola elementare di Terrazzano, dove due balordi, di nome Egidio e Arturo Santato, avevano sequestrato quasi 100 alunni e tre maestre: Tom, insieme a Sante Zennaro, riuscì a penetrare nell’edificio e a disarmare i malviventi. La vicenda si concluse però con l’uccisione del povero Zennaro, colpito per errore da un membro delle forze dell’ordine. Zennaro fu insignito della medaglia d’oro al valor civile, mentre Tom Ponzi non ottenne alcun riconoscimento.
Tom è stato anche attore perché nel 1970 recitò come attore co-protagonista, interpretando il commissario Sciancalepre, nella miniserie RAI “I giovedì della signora Giulia”, ispirata all’omonimo romanzo di Piero Chiara per la regia di Paolo Nuzzi e Massimo Scaglione e con attori di grande spicco come Claudio Gora, Hèléne Rémy, Martine Brochard e Umberto Ceriani.
L’8 agosto del 1968 a capo del proprio motoscafo Riva Aquarama, aiutò, considerevolmente, lo sciatore nautico professionista Bruno Cassa a stabilire un nuovo record nella tratta Pola-Cervia. Tom Ponzi riuscì a portare il proprio motoscafo ad una velocità massima, realizzando una grande performance, degna di nota per l’epoca. Il contributo di Tom in tale impresa fu rilevante e riconosciuto a livello nazionale.
Ormai sinonimo di investigazioni entrò a far parte del jet set internazionale grazie a lavori svolti per personaggi illustri, tra cui possiamo annoverare: Enzo Ferrari, Aga Khan, Walter Chiari, Gino Bramieri, Xavier Cugat, i Savoia, la Famiglia Agnelli e molti altri. Entrare in questo mondo era un privilegio, ma allo stesso tempo una grande responsabilità a cui Tom non si è mai sottratto.
E’ importante sottolineare il modo in cui amasse collaborare con i propri colleghi-investigatori che reputava all’altezza, tanto che pubblicò, come editore, un elenco di tutti i principali detective del mondo.